Mi piacerebbe un pò più spesso occuparmi di fatti ed eventi architettonici che riguardano la nostra Regione e, perchè nò, la mia città. Essendo oramai rara quest’opportunità vi racconto quest’oggi del fermento che in questo periodo interessa la Città Eterna. In verità iniziato già da qualche anno con il complesso del Parco della Musica di Renzo Piano, con il progetto del Centro Congressi di Fuksas, la famosa “nuvola” che tanto intriga per i suoi strani equilibrismi strutturali; per la contestata ( a torto) teca dell’Ara Pacis, costruita sul Lungotevere dal maestro statunitense Richard Meier, così come quel capolavoro di poesia fatta di cemento bianco e vetro, plasmati dalla luce che è la chiesa Dives in Misericordia nel quartiere Tor Tre Teste, un luogo insospettabile per un capolavoro assoluto.
Ancora si costruisce a Roma il nuovo museo di arte contemporanea MAXXI, opera di Zaha Hadid, l’architetto anglo-irachena che è uno dei principali esponenti della corrente decostruttivista.
Non mancano in questo fermento i problemi e le critiche. Solo qualche settimana fà ci siamo interessati del progettato parcheggio sotto il colle del Pincio ragionando sugli opposti interessi dei conservatoristi ad ogni costo e dei propugnatori del concetto di città come organismo vivente e quindi in continua evoluzione-modificazione.
Dialettica ancora più forte e significativa proprio perchè riguarda la Città per antonomasia.
Il nuovo Sindaco Alemanno rivendica l´identità della Città , declinata a cominciare dall´urbanistica, forse minacciata secondo lui dai grandi maestri che prima ho ricordato. Poi l’obbiettivo, con una visione un pò troppo provinciale a mio avviso, è stato il nuovo progetto di Piano all’Eur colpevole, secondo Alemanno, di minacciare l´omogeneità architettonica ed urbanistica del Ventennio, peraltro più razionalista che celebrativo-dittatoriale.
Alemanno ha aperto una discussione con i costruttori ed un confronto con Piano il quale , al posto dei due grattacieli da anni utilizzati dal Ministero delle Finanze, ha progettato un´immensa "Casa di Vetro", costituita da 170mila metri cubi sviluppati in ampiezza piuttosto che in altezza, con serre ed un grandissimo giardino affacciati sul laghetto, naturalmente pensata con tecnologie ecosostenibili.
I lavori per fortuna sono invece partiti ed ecco che allora si affaccia all’orizzonte l’idea del deputato-architetto Fabio Rampelli che invece propone di realizzare all’Eur, a circa settant’anni dalla sua ideazione, l’Arco Trionfale, opera di Adalberto Libera per l’epoca più che avveniristica e rivoluzionaria.
Naturalmente questa proposta ha scatenato una ridda di polemiche ed un interessante dibattito : Giorgio Muratore, Ordinario di Storia dell’Architettura a “La Sapienza” , ritiene l’idea grottesca perchè quell’arco simboleggerebbe la realtà italiana del ventennio e quindi costruirlo adesso equivarrebbe a rievocare fantasmi. Anche se quest’arco negli anni ’50 è poi stato riproposto e costruito da Saarinen a St. Louis c’è chi, come Paolo Marconi, Ordinario di Restauro dei Monumenti a “Roma3”, è favorevole perchè, a suo giudizio, potrebbe consentire di rinverdire il ruolo di museo dell’architettura all’aperto qual’è considerata l’Eur.
Quanto fermento e quanta invidia per noi che invece attualmente viviamo il problema dei rifiuti raccolti a singhiozzo e dei quartieri bui per il furto dei fili elettrici.