Da qualche anno vanno sempre più affinandosi sistemi alternativi per il reperimento delle risorse finanziarie destinate alla realizzazione di opere pubbliche; tra questi rientrano il sistema del project-financing e quello della locazione finanziaria, inquadrabili nel campo della cosiddetta “finanza strutturata”. Questi sistemi, recentemente innovati dal Decreto legislativo del settembre 2008, prevedono che possano essere soggetti privati ad occuparsi della progettazione, costruzione, e finanziamento dei costi per la realizzazione delle opere.
In sostanza, individuata un’opera d’interesse pubblico, un soggetto privato, per sua diretta iniziativa o sulla base di un programma preliminare predisposto dalla Pubblica Amministrazione, elabora un progetto che costruirà e poi gestirà, ricavando dai canoni d’uso del bene il ritorno del suo investimento, oppure, nel caso della locazione finanziaria lo cederà in affitto alla Pubblica Amministrazione per un determinato periodo di tempo. Pur rientrando formalmente nelle opere private, in quanto privati sono i promotori, finanziatori e realizzatori, a queste opere la Legge riconosce ed applica un regime pubblicistico, perchè nate per soddisfare interessi pubblici e comunque sottoposte a procedure di evidenza pubblica.
E’ un pò il caso dei parcheggi interrati che erano stati programmati a Catania, come in altre città, ma che nel caso siciliano hanno subito una battuta d’arresto che, a causa della farraginosità e lentezza del sistema giuridico-giudiziario, rischia di lasciare una ferita aperta nel tessuto cittadino chissà per quanti anni ancora.
Questo caso, emblematico per certi versi, dimostra come sia necessario, anzi indispensabile, che queste operazioni rispondano ad elevati requisiti etici, tecnici ed estetici.
E’ del tutto evidente che qualsiasi operazione finanziaria, per garantire un sicuro ritorno dell’investimento, richiede un attento studio delle procedure, dei tempi, dei rischi, del suo sviluppo nel tempo. Più in particolare, nel caso dei progetti di finanza che riguardano la realizzazione di servizi, occorre che vengano seguite procedure legalmente inattacabili, si abbia una notevole certezza sui costi e sui tempi di realizzazione, sia stata attentamente programmata la vita utile dell’opera che si realizza, anche in termini di costo di gestione e di manutenzione e, sopratutto nel caso di operazioni in project-financing, l’opera venga effettivamente usata e garantisca gli introiti posti a base del piano finanziario, quindi abbia un adeguato appeal funzionale e/o estetico nei confronti del pubblico.
Stiamo parlando quindi di un sistema che deve garantire, per aver successo e raggiungere i suoi obbiettivi di investimento, progetti di alta qualità; alta qualità ideativa, progettuale, realizzativa, criteri questi che non sempre si riscontrano nei progetti e realizzazione di opere pubbliche a diretto finanziamento.
Possiamo quindi considerarlo, se correttamente applicato ed utilizzato, un’importante risorsa per la realizzazione di opere pubbliche, che le perenni difficoltà finanziarie, rendono di difficile attuazione. Non solo: questa coincidenza d’interessi verso la qualità globale delle opere forse potrà aiutarci a ridurre il gap infrastrutturale e qualitativo che vi è tra il sud e la parte forte del Paese, sia perchè vi saranno minori problemi per il reperimento delle risorse, sia perchè sarà più agevole, speriamo, garantire appunto una migliore qualità delle realizzazioni.