PEGGIO DI UN CRETINO È IL CRETINO IN MALA FEDE

Non è una delle citazioni che in questi giorni condivido con voi ma la semplice constatazione che mi vien fuori leggendo un post del mio amico Dario Seminara, il quale fa sapere che, nel 2018, sembrerebbe previsto l'aumento dell'aliquota IVA ordinaria al 25%. Ora, l'economia italiana, certamente quella basata sui consumi privati, è ancora in profonda recessione, la cui intensità, certamente, non è uguale in tutto il Paese. Questa condizione si è accompagnata, in questi anni, ad una profonda incertezza politica, incrementando il blocco dei consumi e investimenti privati, tant'è che coloro i quali hanno goduto di un reddito certo hanno riversato la gran parte di quello disponibile nei depositi bancari che, proprio negli anni della crisi più profonda, hanno conosciuto una crescita esponenziale del loro ammontare complessivo. Non bisogna essere professori alla Bocconi per comprendere che elevare di 3 punti percentuali l'IVA, puro costo per il consumatore privato, non potrà che comportare un ulteriore blocco, seriamente più grave, di questi consumi e, in conseguenza, un disastro economico per l'economia diffusa, a causa dell'annullamento di molti investimenti. Come è evidente che i titolari di reddito certo perseguiranno nella prudente condotta del risparmio, in attesa di tempi migliori, incrementando ancor di più il danaro depositato nelle banche il che, per esse, costituisce certamente un ottimo affare. Le persone che producono, commerciano, esercitano una professione, possono tranquillamente impoverirsi ancor di più, anche se è difficile atteso lo stato in cui già sono. Con buona pace dei dati Censis di queste ore.