Dobbiamo accontentarci di apprendere notizie fondamentali sulla nostra realtà anche “per sentito dire”! Così concludevo l’articolo della scorsa settimana e da qui riprendo per fare qualche esempio.
Notizia di Sabato scorso: Sul lungomare di Catania pare sia prevista la realizzazione di una grande opera di costruzione; pare si tratti di una concessione in project financing che comprende, insieme alla viabilità di scorrimento da via Del Rotolo a Piazza Europa, un centro commerciale lungo milleduecento metri e con quattrocentomila metri cubi di sbancamenti. Opera programmata nell’ambito dei poteri dell’Ufficio Speciale per l’emergenza traffico e sicurezza sismica, in variante al Piano Regolatore Generale. Già cominciano i lai contro la cementificazione la deturpazione dell’ambiente ed altro. Ora, un’opera di trasformazione del territorio, per quanto grande o estesa, di per sé non è da considerarsi a priori una catastrofe biblica: a condizione che valorizzi il contesto, che sia utile alla collettività, che migliori la qualità della vita, le funzioni e l’estetica della città intera e, soprattutto, sia condivisa, almeno nella sua conoscenza, dalla “civis”. Con questo sistema, quella “democrazia urbana” della quale tanto ci siamo occupati e di cui molti a parole si fregiano, si potrebbero limitare molte ansie e, forse, qualche errore di cui già in passato abbiamo avuto esperienza.
Notizia di qualche giorno fa: Pare che l’Amministrazione voglia indire un referendum sul destino del viadotto ferroviario che costeggia il Centro Storico catanese, meglio noto come “ Archi della Marina”; Ancora una volta pare se ciò fosse vero, ma non si hanno notizie certe, che chi avrebbe il compito di fissare i criteri per la trasformazione della città vada un po’ a tentoni, non tenendo conto, o anche dimenticandosene, dei precedenti dibattiti che nel caso in questione, se non ricordo male, furono piuttosto articolati e riuscirono a dare un certo indirizzo verso la conservazione dell’opera e la sua rifunzionalizzazione pedonale attraverso l’interramento dei binari.
Notizia (?) dei mesi passati: C’è un progetto per le aree di Corso martiri della Libertà opera di una archistar; No, non c’è un progetto ma solo un masterplan aperto ai contributi delle professionalità locali; No ancora, l’archistar stà verificando l’influenza dei piani delle Ferrovie dello Stato sulle ipotesi di sviluppo di queste aree e del Centro Storico. Anche qui ansie, dubbi, incertezze, notizie false, vere, sensazionalistiche o tenute sotto tono. Non si sa.
Tutto questo mentre la revisione del PRG è diventata un’entità virtuale, che secondo alcuni (pochi) vedrà la luce tra poco tempo, secondo altri (molti) invece tra alcuni anni. Eppure, questo è certo, in molti possiedono le bozze delle tavole di questo importante strumento di crescita della Città e su di esso non si contano gli interventi, le critiche, le proposte che le classi dirigenti e gli opinion leader hanno fatto.
Nel frattempo una parte dell’Amministrazione cittadina dialoga con le organizzazioni professionali ed imprenditoriali, che non lesinano sforzi per varare in tempi brevi una modifica al Regolamento Edilizio Comunale con cui dare una boccata d’ossigeno ad un’economia che perde velocemente posti di lavoro ed opportunità.
Anche questo per sentito dire, scorre un dubbio: non è che, per caso, il nuovo PRG ritarda per lasciare più libertà d’azione in una serie di blitz edilizio-finanziari ?