Una recente trasmissione su La7 ha evidenziato come anche il ricco nord-est sia diventato insofferente ai lacci e lacciuoli che complicano, giorno per giorno, la vita di imprese e cittadini.
Sempre più Imprese di questa pur ricca parte d’Italia delocalizzzano le loro strutture , non in Cina, Romania e altri paesi lontani, bensì nella vicina Austria, dove la tassazione, ma ancora di più il sistema normativo e gli apparati di controllo sono tarati per favorire ed accompagnare, in positivo, lo sviluppo dell’economia.
In fondo è il compito proprio dello Stato, di uno stato moderno e liberale, ben conscio delle sfide globali che i sistemi economici devono affrontare.
Purtroppo il nostro Paese sconta ancora, malgrado qualche tentativo e qualche innegabile progresso, un sistema farraginoso e per certi versi punitivo nei confronti dell’iniziativa economica e dei cittadini in genere, salvo poi l’elargizione di contributi pubblici a pioggia per questa o quella iniziativa, qualche volta occasione per lo sperpero di risorse o per qualche furbata non troppo onesta.
Tuttavia se l’insofferenza generalizzata verso le inefficienze e le schizofrenie della Pubblica Amministrazione possono essere in qualche misura giustificate, ciò non deve indurci a generalizzazioni acritiche che sono sempre ingenerose e non rispondenti alla realtà dei fatti.
Non mancano infatti esempi di efficienza e di correttezza negli apparati statali anche, non sembri strano ne è piaggeria, dalle nostre parti.
Per chi ad esempio, come il sottoscritto, si occupa di edilizia, è facile verificare, neanche troppo raramente, come alcuni Uffici e Funzionari siano realmente a servizio del cittadino e dell’Impresa, nonostante norme spesso confuse e confusionarie, nonostante una cronica carenza di mezzi ed attrezzature, nonostante l’inevitabile presenza di qualche elemento che di questo spirito civico e di consapevolezza del proprio ruolo è proprio carente.
E comunque efficienza e correttezza non possono significare che tutto possa esser fatto e tutto sia sempre e comunque dovuto. Le funzioni di controllo, correttamente esercitate, presuppongono la verifica del rispetto delle norme e delle procedure per quanto, a volte, fastidiose o poco comprensibili. Nel gioco delle parti, nell’esercizio della tutela dei propri diritti, esiste sempre la possibilità, attraverso il ragionamento ed il reale rispetto delle norme, di far valere i propri diritti, anche davanti al più ostico dei funzionari.
Stupisce quindi non poco l’episodio verificatosi poco tempo fà presso gli Uffici della Soprintendenza ai Beni Culturali di Catania, dove si è verificato un episodio di probabile intimidazione e danneggiamento.
Stupisce perchè proprio quest’Ufficio, già da molti anni, persegue ogni sforzo per offrire un buon servizio agli utenti, così come fanno i Vigili del Fuoco ed anche altri Uffici.
Stupisce perchè i tempi medi per l’istruzione e la conclusione delle pratiche si sono di molto ridotti, certo, tenuto conto delle difficoltà logistiche e della particolarità della materia che, a volte, rende necessario, anzi opportuno, qualche no.
Stupisce tanto, almeno il vostro intrattenitore, da fargli pensare forse più ad un atto vandalistico o ad una dimostrazione di pseudovirilità, che ad una reale intimidazione. O almeno lo vuol sperare.