Il rapporto duale tra città e campagna E’ arrivata l’ora di ritornare indietro

Campagna e città rappresentano un sistema interattivo che, nei secoli, ha visto continui spostamenti di persone tra l’uno e l’altro dei due mondi. Per esempio, nel medioevo la campagna era interessata da piccoli insediamenti umani che nella città avevano il luogo dove scambiare prodotti della terra con servizi e dove in caso di pericolo, situazione peraltro frequente, rifugiarsi.
A quei tempi la campagna costituiva il primo presidio difensivo del territorio ed il luogo ove i conflitti si sviluppavano per poi portarsi alle porte delle città, che con le loro mura costituivano l’ultimo baluardo difensivo. Le mura, peraltro, contribuivano a mantenere stabile la configurazione della morfologia della città e delle sue relazioni interne; in sostanza la città era un sistema prevalentemente stabile a meno di eventi particolari come ad esempio le guerre.
Questo sistema ha avuto la sua nemesi sul finire del settecento e nell’ottocento con gli albori della rivoluzione industriale, che con la prospettiva di più elevati livelli di vita e di servizi ha richiamato via via sempre un maggior numero di persone verso le città. Anche per questo, per l’impellente necessità di nuovi spazi, queste hanno superato ed abbandonato i loro margini fisici progressivamente invadendo i territori circostanti: ciò è naturale come è naturale la sete di conoscenza insita nella curiosità umana e che meglio poteva, può essere soddisfatta attraverso il complesso sistema di relazioni sociali, spaziali ed economici tipico delle strutture urbane.
La città, la sua architettura, come sostiene Eduard Glissant, è luogo e simbolo di conoscenza.
Oggi la gran parte delle popolazioni, specie nei paesi a più alto livello di industrializzazione, vive nelle città, secondo un flusso ininterrotto che è ancora più evidente nelle società in forte sviluppo. Il sistema arriverà probabilmente, più o meno velocemente, al suo culmine. Già le città occidentali presentano sacche anche estese di disagio e conflitto sociale per effetto delle diseguaglianze in termini di accesso e qualità dei servizi tra le varie zone. Conflitto che recentemente è esploso parossisticamente nella rivolta delle banlieu francesi o che si prepara ad esplodere in quelle zone che man mano vengono occupate dai nuovi emigranti globali.
Le città cinesi, che nascono e si espandono a ritmi impressionanti secondo modelli occidentali acriticamente importati, sono destinate ad esplodere non appena, com’è naturale, la consapevolezza dei diritti crescerà parallelamente all’allentamento del giogo politico del regime.
Si è già verificato negli anni passati un trasferimento all’incontrario dalla città ai sobborghi di alcune fasce sociali, desiderose di recuperare un ritmo di vita meno frenetico e stressante di quello imposto dai ritmi cittadini, solo frenato dalla prima crisi energetica e dal conseguente aumento dei costi di trasporto non accompagnato da un’adeguata ed efficiente offerta di trasporti pubblici.
Oggi questa tendenza è in ripresa anche a causa degli alti costi degli immobili in città; c’è da giurare che lo svilupparsi dei sistemi di comunicazione virtuale, di internet, che rendono realmente possibile il lavoro a distanza o la relazione tra persone enti e servizi attraverso la rete, la farà ulteriormente sviluppare.
Sono forse i corsi e ricorsi storici, in fondo il mondo è sempre uguale a se stesso e sempre diverso. E’ per questo che, tutto sommato, è così affascinante.

SEDE OPERATIVA
Via Indaco, 23 (Spazio SAL)
95129 Catania - Italy

SEDE LEGALE
Via S. Gaspare Bertoni, 5
95030 Tremestieri Etneo (CT) - Italy

T +39 095 5183405
M +39 335 5266293

© 2012 Scannella Architects - P.IVA: 04042850877 | C.F.: SCN GPP 53M21 C351 E