Alla fine di Settembre si è svolta a Buenos Aires la X Biennale di Architettura, tra le più importanti al mondo insieme a quella di Venezia e San Paolo del Brasile.
La città intera, per una settimana, è stata un grande centro del dibattito architettonico, con ripercussioni culturali di dimensione internazionale.
Molte personalità dell’architettura, semplici studenti, professionisti, hanno interrotto l’attività quotidiana per partecipare a quest’evento, le cui risultanze costituiranno contributo a nuovi insegnamenti e tendenze. Una cinquantina di architetti da tutto il mondo hanno tenuto conferenze e relazioni, con una massiccia partecipazione di architetti spagnoli, presenti con ben nove relatori. L’Italia ha previsto la partecipazione di due architetti a fronte di sei messicani, cinque brasiliani, due israeliani. Ciò conferma lo stato di quasi sofferenza dell’architettura in Italia, come emerso nella passata Biennale veneziana, dove il nostro Padiglione presentava quasi esclusivamente progetti di interni, a fronte delle più o meno grandi realizzazioni e progetti di altre Nazioni, anche meno sviluppate della nostra.
L’importanza che il mondo dà all’Architettura è testimoniata anche dal fatto che, da qualche anno, i più importanti costruttori commissionano condomini abitativi ai più importanti architetti, perché, sul mercato immobiliare, una casa di elevata qualità architettonica, specie se “firmata”, vale di più. Questa tendenza stà già cambiando il mercato immobiliare negli Stati Uniti; per esempio, a New York avveniristici appartamenti progettati da Richard Meyer (quello della chiesa a vele costruita per il Giubileo a Roma) sono stati venduti a 22mila dollari per metro quadro e, da qualche famoso acquirente, successivamente rivenduti per alcuni milioni di dollari.
Milano, come sempre tra le prime città italiane a registrare le evoluzioni, recepisce l’esempio nel quartiere di S.Giulia, affidato a Norman Foster.
E’ vero, non basta la firma prestigiosa a qualificare una costruzione, quello che conta è il valore, il fascino del progetto, che alla fine paga, anche dal punto di vista dell’investimento finanziario sia degli imprenditori, sia degli acquirenti che, oltre a godere della bellezza , della funzionalità, della piacevolezza della loro casa e del contesto in cui è inserita, potranno anche aspettarsi una congrua remunerazione del capitale investito.
D’altronde l’ Architettura è cultura, espressione del proprio tempo e della società in cui nasce e si sviluppa. Non a caso le principali attrattive turistiche dei vari siti mondiali, sono costituite dalle costruzioni fin qui pervenute. La grandezza della cultura egizia, dell’Impero Romano, come la cultura del Medio Evo o del Rinascimento, sono state tramandate dalle loro architetture, che ancora sono capaci di parlarci.
Non a caso Victor Hugo ha detto che vi sono due tipi di libri: quelli di carta e quelli di pietra.
I primi per essere compresi hanno bisogno spesso di essere tradotti nella lingua di ciascuno di noi;
i libri di pietra, le architetture, hanno un vantaggio, sono scritti in un linguaggio universale: le emozioni e le sensazioni che trasmettono a tutti i cinque sensi.