Anzi, continua a tremare e fà crollare la Basilica intitolata a S. Benedetto, Patrono d'Europa. Un segnale? forse, nel senso che l'Europa , l'Italia prima di tutti, deve passare dalle parole, dai proclami, ai fatti e cioè avviare quella poderosa opera di ricostruzione e messa in sicurezza del patrimonio edilizio e storico artistico che ci stà crollando sotto gli occhi. Lo deve fare, Europa o non Europa scardinando quei modelli burocratici e burocratizzati che hanno fatto si che, tra un modulo da riempire e l'altro, un cittadino italiano perdesse la vita sotto un cavalcavia improvvisamente crollato. La terra trema, come filmava Visconti, e deve farlo, questa volta, sotto la pressione della comunità degli Architetti italiani che stanno riprendendo coscienza della loro forza e della loro responsabilità.
Ne hanno dato, tra gli altri, un chiaro segnale attraverso i lavori del VI Congresso regionale siciliano, dimostrando di essere capaci, nonostante i colpi assestati da una crisi epocale, di immaginare proposte e soluzioni ad esclusivo vantaggio della collettività e dei cittadini siciliani e italiani. Qualcuno ha scritto che gli architetti sono indispensabili. E' vero, nella misura in cui sapranno concretamente farsi paladini di quelle politiche di messa in sicurezza e rigenerazione dei nostri abitati e del nostro territorio di cui, nel momento stesso che hanno scelto di fare questo mestiere, hanno assunto responsabilità. Europa o non Europa.