In un mondo troppo legato ai concetti della concretezza immediatamente misurabile si è progressivamente ridotta la capacità dell’uomo in genere di percepire le forze vitali che lo regolano. Per esempio i flussi energetici come l’elettromagnetismo, l’elettrotellurismo (differenza di potenziale dovuta alla polarizzazione terrestre) la forza vitale del sole, della terra, del clima. Sono queste le energie, ben conosciute sin dai tempi antichi grazie ad una sensibilità non appesantita da macchine, strumenti, additivi chimici, che , per esempio, sfruttavano gli antichi per la produzione agricola. Energie che già tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo aveva studiato Wolfang Goethe e riprese poi da Rudolf Steiner nel campo dell’agricoltura attraverso l’implementazione della disciplina biodinamica. Nacquero questi studi per contrastare l’imperante crescita dei supporti chimici in agricoltura che, se da un lato assicurarono un iniziale miglioramento della produttività dei campi, nel tempo hanno generato un progressivo impoverimento dei terreni e la crescita di malattie e patologie sia nelle coltivazioni che nel bestiame, generando così una sempre crescente dipendenza di questi settori dai supporti chimici.
Fenomeno cui non è stato estraneo anche il mondo delle costruzioni e dell’architettura che ha progressivamente dimenticato le relazioni tra il mondo fisico e quello delle energie vitali che nei secoli hanno sovrinteso alle costruzioni, sia nella scelta dei luoghi dove costruire sia nella scelta dei modi e delle forme del costruito.
Non sono mancati nei tempi passati e anche più recenti culture e studiosi che hanno affrontato la questione :dal Feng-Shui orientale alle teorie di Hartmann, una cultura elitaria ha sempre considerato il rapporto tra la costruzione, i flussi energetici presenti sul campo, le refluenze che questi insiemi hanno sul benessere degli abitanti. Sostanzialmente queste teorie hanno base comune nella valutazione dei sistemi vibratori e degli equilibri elettromagnetici dei corpi che sono influenzati dai campi elettromagnetici terrestri e dagli influssi planetari e della capacità che i corpi solidi, per forma e struttura materica, hanno nel mettere in equilibrio positivo tutti questi fattori. Teorie che non sono molto dissimili quando si passa dall’attività di costruzione a quella della coltivazione. Risulta tutto molto più evidente se si parte dalla considerazione che i corpi terrestri –minerali, vegetali, umani- sono degli aggregati molecolari in cui l’equilibrio è dato dalle forze elettromagnetiche che quest’aggregazione rendono possibile.
Ecco allora spiegato perché quando si parla di architettura si asserisce che essa sia scienza “olistica” che cioè deve tener conto del tutto -del luogo, dell’energia, del clima, della forma- quest’ultima non solo fatto estetico -pur importante- ma invece confinamento dello spazio capace di indirizzare in positivo le energie vitali provenienti dal suolo, dal clima, dall’elettromagnetismo, senza il quale la vita semplicemente non sarebbe possibile. Gli stessi luoghi dove sorgono le costruzioni non sono indifferenti a questo sistema di equilibri risultando alcuni più dotati energeticamente di altri grazie ad alcune particolarità come il passaggio di corsi d’acqua o flussi elettromagnetici sotterranei ( si vede qui la sovrapponibilità delle tesi di Steiner a quelle di Hartmann e tra queste e la filosofia Feng-Shui).